Nacer Bouhanni attacca Cédric Vasseur: “Ho subito molestie psicologiche basate su umiliazioni pubbliche e litigi costanti”

Nacer Bouhanni critica Cédric Vasseur accusandolo di aver condizionato in negativo la sua carriera.  Dopo 70 vittorie da professionista, lo scorso 31 dicembre l’ex corridore della Cofidis e della Arkéa Samsic ha deciso di appendere la bici al chiodo, condizionato fortemente dalla caduta che lo ha coinvolto al Giro di Turchia del 2022. In un 2023 sfortunato, con molte cadute che lo hanno condizionato ancor prima psicologicamente che fisicamente, il velocista transalpino non è riuscito a cogliere i risultati sperati decidendo di lasciare anticipatamente il gruppo, non senza rimpianti, essendo certo di poter dare ancora qualcosa al ciclismo. 

“Quando si ritirano, molti atleti di punta parlano di una piccola morte – ha commentato il 33enne a L’Equipe Magazine – Io vivo di nuovo! Non è una fine, ma piuttosto una rinascita. Sono stato sottoposto a così tanta pressione negli ultimi anni, anche prima della mia caduta. Era o tutto o niente. Soprattutto in Cofidis, sotto gli ordini del team manager Cédric Vasseur. Ho subito molestie psicologiche basate su umiliazioni pubbliche e litigi costanti. Mi ha portato a odiare il ciclismo”.

Ruolo importante nella decisione del ritiro lo ha avuto anche il mancato recupero dalla caduta al Giro di Turchia del 2022 in cui ha colpito in pieno uno spettatore che attraversava la strada, motivo per il quale ha fatto anche sapere di aver fatto causa all’organizzazione: “Vado dalla fisioterapista ogni settimana e devo fare una nuova risonanza magnetica perché il mio collo non ha recuperato ancora la piena mobilità. Ho iniziato una battaglia giuridica contro gli organizzatori. Questo incidente ha fatto precipitare la mia carriera a soli 33 anni. Avrei potuto correre almeno altri tre anni”.

In coppia con discrezione da anni con l’attrice Hafsia Herzi, in lizza per vincere il prestigioso César come migliore attrice protagonista per il film The Rapture, l’ex campione nazionale transalpino ricorda di “non essere stato più lo stesso dopo la caduta” perché “avevo paura come non mi era mai successo prima”, tanto che nelle volate, nelle quali per anni era considerato come uno dei più spericolati, ormai vedeva “pericoli dappertutto” finendo per avere “spesso le mani sui freni”.

Tra i problemi che racconta in questa intervista doppia, in cui l’attrice per prima apre al racconto dei traumi dell’alimentazione, proprio “l’esasperazione” che per anni ha vissuto, soprattutto attorno a sé, riguardo il peso, anche in corridori non di primo piano. Ricorda infatti compagni che per “assicurarsi un contratto nel team” finivano per “pesare ogni singolo grammo di cibo a tavola”, togliendo anche “una cucchiata di riso” se il piatto pesava quei dieci grammi in più.

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